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Buone notizie dall’aula di Palazzo Madama, dove l’assemblea ha approvato le mozioni  sulla parità di genere e il sostegno all’occupazione femminile, promosse dalle donne e dai capigruppo della maggioranza.

 

Il testo votato in Senato impegna dunque l’esecutivo «a predisporre un piano straordinario di misure finalizzato al sostegno e all’incentivazione del lavoro femminile in modo da rendere compatibili i tempi della vita e del lavoro; a proporre un intervento di modifica della normativa sullo smart working, soprattutto rispetto al diritto di disconnessione e in modo che siano le lavoratrici a scegliere l’organizzazione dei tempi del loro lavoro, prevedendo comunque anche per loro il bonus baby sitting e introducendo misure ancora più stringenti rispetto a quelle previste per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco, anche istituendo un apposito numero telefonico a tal fine dedicato; a prevedere un prolungamento dei congedi parentali ulteriore rispetto a quanto previsto dal decreto-legge Cura Italia».

 

Le mozioni approvate prevedono inoltre un ulteriore impegno da parte del governo «prevedere misure di emersione dal lavoro nero e sommerso di colf e badanti, a promuovere ogni utile iniziativa al fine di sostenere la crescita e l’educazione dei bambini e delle bambine di tutte le famiglie, anche monoparentali, a introdurre misure finalizzate alla riduzione del «digital divide», a prevedere una «strategia nazionale per la parità di genere, per colmare i persistenti divari di genere nel mondo del lavoro, a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni, di sviluppare il pieno potenziale femminile nelle imprese, nella politica e nella società, nonché di conseguire un equilibrio di genere a livello decisionale e politico».

 

Non si tratta di leggi, certo e dunque occorrerà verificare quando e come il governo saprà tener fede agli impegni che le mozioni approvate lo chiamano ad assumersi. Ma di questi tempi, l’ottimismo è d’obbligo e Venere 50, a sua volta, si impegnerà a darvi tutti gli aggiornamenti su questo delicato e atteso passaggio istituzionale.