Non è la prima volta e non sarà l’ultima: di nuovo, all’interno di questo spazio, dobbiamo riportare dati impietosi sull’emergenza occupazionale per quanto riguarda le donna nel nostro paese. Una flebile ipotesi di ripresa, nel meridione, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere rappresentata dal Piano Sud 2030 presentato dal ministro Provenzano lo scorso febbraio.
L’economista Azzurra Rinaldi, in un recente articolo sul Sole 24ore, ha ricordato come durante l’emergenza COVID-19, la disoccupazione femminile in Italia sia arrivata a sfiorare il 50%, una percentuale spaventosamente alta, fondamentalmente figlia della gabbia culturale in cui le donne continuano ad essere prigioniere nel nostro paese.
Nulla di nuovo sotto al sole: il principale ostacolo non solo all’ingresso, ma soprattutto alla permanenza nel mondo del lavoro, è la maternità.
In Italia continua ad imperare il modello del padre breadwinner, colui sui cui ricadono le responsabilità di portare stipendio e sostentamento alla famiglia, un modello in netta contrapposizione a quello del double earner, tradizionalmente più radicato nel nord Europa, dove questo compito è equamente condiviso tra le due figure genitoriali.
E questa mentalità si rispecchia naturalmente all’interno delle aziende e dei luoghi di lavoro, come abbiamo avuto modo di rilevare in altre occasioni, dove le dirigenze (lasciate libere di fare da una legislazione evidentemente incapace di imporre un freno a queste forme di discriminazione) tendono a liberarsi delle donne gravate da impegni familiari conseguenti alla crisi sanitaria o a ridimensionarne pesantemente il ruolo. Tutto questo, anche fuori dai confini italiani, ha un nome: Motherhood Penalty.
A mitigare, forse, questa gravissima crisi, si attende il Piano Sud 2030, un provvedimento che insieme ad una serie di incentivi, dovrebbe ampliare e migliorare l’offerta e la qualità dei servizi di cura per la prima infanzia, col doppio obiettivo di rafforzare l’apprendimento scolastico e consentire alle lavoratrici una migliore conciliazione dei tempi di vita.