Parte il 20 settembre dalla Calabria la campagna nazionale “Le donne dell’acqua”, con lo scopo di creare percorsi di empowerment al femminile per valorizzare il contributo delle donne con le loro innovazioni (in ambito produttivo, tecnologico e di organizzazione aziendale) alla gestione della risorse idriche, alla lotta ai cambiamenti climatici, all’agro-ecologia, all’economia circolare ed al turismo culturale sostenibile.
Al centro della campagna ci saranno luoghi di lavoro simbolo delle prime forme di partecipazione e aggregazione femminile, come gli antichi lavatoi, le anse dei fiumi dove si lavorava la canapa o la ginestra, le risaie, i campi o le montagne. Gli incontri itineranti sono progettati per poter acquisire e trarre il massimo vantaggio dalle diverse storie ed esperienze narrate per favorire lo scambio di esperienze ed incentivare una partecipazione continuativa e diffusa. Realizzare gli incontri di volta in volta in luoghi diversi mira a rinsaldare le identità territoriali e valoriali che opportunamente utilizzate potrebbero essere foriere di risultati interessanti per la costruzione di una rete di donne dell’acqua.
La campagna “donne dell’acqua” intende contribuire a valorizzare la presenza femminile nel settore idrico ed in agricoltura per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere attraverso la promozione di coalizioni multi-attoriali, multi-settoriali e multi-valoriali. L’esigenza ricorrente è infatti quella di costruire alleanze tra istituzioni, società civile, pubblico e privato per sostenere e tutelare le donne facendo conoscere la storia che esse hanno avuto nella storia e nella cultura dell’acqua.
L’immagine del femminile dell’acqua è suggestiva perché rimanda alla cura, alla matrice primordiale della vita, alla trasparenza, ma questo accostamento è tutt’altro che semplice. Associare alla donna il tema dell’acqua in uno con quello della terra e della montagna, deve passare inevitabilmente per uno sguardo di genere per aprire nuove interessanti prospettive per la sensibilizzazione sulla condizione ed il ruolo delle donne all’interno delle dinamiche legate all’acqua in cui esse svolgono ed hanno svolto ruoli chiave, per valorizzare il contributo fondamentale che le donne danno all’acqua, alla terra, alla montagna, alla sicurezza alimentare e alla nutrizione al fine di superare atavici gap di genere, potendo partecipare in modo attivo e propulsivo alle decisioni delle politiche idriche ed agro-ambientali ad esse strettamente connesse.
Fare il punto sugli sviluppi delle politiche di genere nel settore dell’acqua, attraverso un’iniziativa che toccherà le diverse regioni italiane, consentirà di mettere a fuoco i molti nodi che restano ancora da sciogliere per raccogliere le sfide significative di Agenda 2030, in particolare gli SDG6 e SDG5, come suggerito dalla FAO e dal Wwap Unesco sul tema “acqua e politiche di genere”.