Dichiarazione delle donne dell’ONU per la Giornata mondiale contro l’AIDS: le disuguaglianze di genere comportano un ritardo nella prevenzione del contagio tra le donne. Nella giornata mondiale contro l’AIDS, attraverso l’accesso al test dell’HIV, si stanno compiendo progressi nel trattamento dei pazienti e nello sviluppo e somministrazione di cure salvavita. Stiamo assistendo ad un maggiore riconoscimento del ruolo che le norme di genere svolgono nella risposta all’HIV, portando a migliori metodi di prevenzione dell’HIV, a politiche e programmi mirati sull’HIV e all’accesso a un’educazione sessuale completa per donne e ragazze. Ci sono, tuttavia, anche forti campanelli d’allarme che ci mostrano come questo progresso è sempre più diseguale.
Il mondo si sta sostanzialmente muovendo nella giusta direzione. Lo sforzo di ridurre le infezioni da HIV tra donne e uomini, non riguarda però alcune aree geografiche e fasce di età per le quali sarebbe necessaria un’azione più intensa e rapida.
L’anno scorso, nel 2020, per la prima volta, le donne dai 15 anni in su hanno rappresentato oltre il 50% di tutte le nuove infezioni da HIV a livello globale. Secondo i dati dell’UNAIDS, le donne rappresentano il 65 per cento dei nuovi contagi nell’Africa subsahariana e il 52 per cento nei Caraibi. Il numero di nuove infezioni da HIV è in aumento anche tra le donne dell’Europa orientale e dell’Asia centrale, nonché del Medio Oriente e del Nord Africa.
La crisi ha i suoi picchi tra ragazze adolescenti e le giovani donne che hanno poco o nessun potere di autodeterminazione . Nel 2020, ogni settimana, circa 5.000 ragazze adolescenti e giovani donne di età compresa tra 15 e 24 anni hanno dovuto affrontare nuove infezioni da HIV . Le ragazze adolescenti che vivono con l’HIV ora superano di due a uno i ragazzi coetanei affetti dalla stessa sindrome.
La pandemia di COVID-19 ha esacerbato le disuguaglianze economiche e sociali che favoriscono questo trend. La povertà e l’insicurezza alimentare, la violenza di genere, lo stigma e la discriminazione, i matrimoni precoci e forzati aumentano il rischio di infezione da HIV per le donne e le ragazze e limitano il loro accesso ai servizi. L’indisponibilità o la riduzione dei servizi di routine per l’HIV, la salute sessuale e riproduttiva e il supporto sociale durante questo periodo, hanno reso le donne e le ragazze più vulnerabili, in particolare durante i periodi di blocco e isolamento sociale.
Informati da decenni di ricerca e dalle esperienze vissute dalle donne, sappiamo esattamente cosa occorre fare con urgenza per invertire queste tendenze e costruire sistemi sanitari più forti in grado di resistere a pandemie ripetute e varie. Ciò include l’approvazione di leggi e politiche non discriminatorie e la garanzia di finanziamenti adeguati per l’uguaglianza di genere. Significa anche implementare approcci mirati e adeguati all’età che supportino le donne e le ragazze, in tutta la loro diversità, con servizi privi di stigmatizzazione, insieme ad ambienti che consentano alle donne e alle ragazze di realizzare i propri diritti e di impegnarsi in processi decisionali a tutti i livelli.
Con gli sforzi che affrontano gli squilibri di potere a livello sistemico e annullano la discriminazione, le norme e le pratiche dannose, possiamo insieme apportare miglioramenti sostanziali verso l’uguaglianza di genere. In questo giorno importante, promettiamo il nostro impegno per garantire un futuro più resiliente ed equo per tutti.