”Cosa significa per te la sessualità’?” e cosa significa rivolgere questa domanda ad una donna araba?
Molto probabilmente significa imbarazzo, vergogna e disagio, sentimenti che facilmente possono emergere quando si affrontano argomenti intimi e delicati con i quali non è sempre facile confrontarsi e lo diventa ancora di più se si è cresciute in una cultura che non incoraggia la discussione attorno al sesso o anche solo al corpo.
Anche in occidente questi temi rappresentano ancora una sorta di tabù e non tutte le donne (ma, perché no, anche gli uomini) faticano a confrontarsi con questa sfera. Nel mondo arabo queste difficoltà sembrano acuirsi, con la conseguenza che un numero altissimo di donne non solo non non vengono incoraggiate a perseguire una chiara consapevolezza dei propri desideri e a rivendicare una vita sessuale libera e soddisfacente, ma rischiano di essere vittime (o lo sono, nei fatti) di una scarsa e non efficace cura del proprio corpo e della propria salute.
Per questo è stata creata una piattarfoma chiamata Mauj, un termine che in lingua araba significa ”onde” e riprende l’idea dei ritmi infradiani, quei cicli che in natura si compiono con cicli superiori alle 24, come quello mestruale o quello dell’alternarsi delle stagioni. Mauj si propone di essere una luogo accessibile a tutte le donne che faticano a ottenere, ma anche solo a chiedere, informazioni sulla sessualità o sulla cura del proprio corpo.
Ad avere l’idea di offrire questo strumento ad un pubblico tradizionalmente escluso da qualsiasi forma di educazione sessuale o ginecologica, sono state quattro donne provenienti da Arabia saudita, Egitto, Emirati Arabi e Libano, con il preciso obiettivo di rompere questo muro di disinformazione, causa di inevitabili problemi emotivi, psicologici e fisici. All’interno del sito vengono offerti approfondimenti su temi come l’orgasmo femminile, il ciclo mestruale, le prime esperienze sessuali, trattati da professioniste che mettono a disposizione di questo progetto le loro competenze specifiche.
Una mission, quella di Mauj, che il collettivo di Venere 50 sente particolarmente vicina alle proprie aspirazioni ed è con particolare piacere e spirito di sorrelanza che questa settimana abbiamo deciso di segnalarvi un progetto che, come il nostro, aspira a rendere le donne, tutte le donne, più consapevoli, sane, libere e appagate.