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Negli anni ottanta l’attrice Jane Fonda era diventata la principale icona e testimonial del benessere fisico attraverso i suoi video di aerobica. 40 anni dopo, un’altra star hollywoodiana, Gwyneth Paltrow, seguita dalla collega Dakota Johnson, ha cominciato ad indicare le strade per il benessere sessuale delle donne.

La prima, ha fondato Goop, un marchio che si occupa anche di promuovere e diffondere l’uso di sex toys, la seconda è diventata la direttrice creatrice di un altro brand, Maude, per il quale coordinerà la  progettazione di vibratori-scultura dal design elegantissimo. Il piacere sessuale femminile, lungi dal non essere più considerato un tabù, conferma il suo potenziale commerciale, come possiamo leggere in un recente articolo apparso nella rubrica ”Beauty e Fitness” sul sito dell’ANSA .

All’interno di questa rubrica abbiamo affrontato spesso il tema dei sex toys come strumento che contribuisce al miglioramento della salute delle donne e non solo allo specifico benessere sessuale. Lo dimostrano gli investimenti crescenti che si registrano in questo settore (ne abbiamo parlato QUI) e iniziative di crowdfunding come quella lanciata da  Alexandra Fine, CEO di Dame, brand di sex-toys e con alle spalle studi di psicologia clinica e terapia di coppia alla Columbia University, ha spiegato che la campagna realizzata su Kickstarter (piattaforma di crowdfunding per le startup) ha fruttato la produzione di ben 8 diversi tipi di giocattoli per il sesso pensati per le donne.

Si parla di crescite a due cifre, soprattutto nei mesi di pandemia, ma anche in quelli successivi, quando è stato possibile tornare ad incontrarsi con altre persone: il dato è abbastanza evidente e mostra come sia aumentata e continui ad aumentare la percentuale di donne che non ha problemi a rivendicare uno spazio per il proprio piacere sessuale e acquistare oggetti (sex toys e altri accessori) che oggi vengono venduti nei luoghi della grande distribuzione, come dimostra il caso del marchio Cake che distribuisce i suoi lubrificanti sulla piattaforma di Walmart.

Provare piacere, insomma, anche da sole, non è più vissuto come uno stigma o una colpa o almeno molto meno che in passato. L’industria dei toys è poi supportata da quella delle produzioni di fiction e documentari che affrontano questo tema in modo sempre più diretto. Rimangono ancora delle ”sacche di resistenza”, come ha raccontato la stessa Fine ”I tabù sono duri a morire tanto che quando arrivò la pillolina blu per lui ne parlarono tutti, mentre adesso Instagram e Facebook censurano i nostri prodotti per le donne e abbiamo anche fatto causa alla MTA (ndr il metro di New York) per le restrizioni pubblicitarie discriminatorie che ci hanno imposto”.