I benefici del sesso nella terza età sembrano essere anche una questione di genere o così suggerisce una ricerca del 2016 condotta da Hui Liu, Linda J. Waite, Shannon Shen e Donna H. Wang e pubblicata sulla rivista Journal of Health and Social Behavior.
Lo studio ha coinvolto 2204 soggetti tra i 57 e gli 85 anni, in collaborazione con il progetto National Social Life, Health, and Aging Project (che raccoglie diversi database di enti sanitari americani) e i primi dati hanno cominciato ad essere raccolti tra il 2005 e il 2006. La ricerca si è concentrata principalmente nel misurare l’incidenza di episodi di ipertensione e problemi cardiovascolari tra i partecipanti coinvolti in questo studio.
Le conclusioni, se confermate da altri studi, non sono particolarmente incoraggianti per gli uomini, che si rivelano decisamente più esposti a questi tipi di patologie: Secondo la ricerca, gli uomini anziani che fanno sesso una volta a settimana o più sono più portati di chi è sessualmente inattivo a essere colpiti da problemi cardiovascolari come ipertensione, tachicardia, ictus e infarto. Controintuitivamente la dottoressa Liu ha aggiunto che anche vivere una relazione soddisfacente con la propria partner, potrebbe concorrere ad aumentare il rischio di incappare in spiacevoli episodi clinici.
L’uso di medicinali come il Viagra rappresenta una minaccia per la salute (e questo si sapeva), ma anche la tensione e lo sforzo per raggiungere l’orgasmo possono creare seri problemi cardiovascolari. Insomma, se questa ricerca dovesse essere confermata, il sesso per gli uomini agé, non pare essere una promessa di longevità.
Il discorso cambia diametralmente per il genere femminile. Ciò che sembra poter nuocere gli uomini, è invece assolutamente benefico per le donne, per le quali il sesso rimane invece un’ottimo strumento per diminuire l’ipertensione e stimolare un’utile attività di rilascio ormonale. Con evidenti benefici anche per il benessere psicologico.