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Chi beneficia del ”Viagra per le donne?” E’ questa la domanda a cui ha provato a rispondere la divulgatrice scientifica Teresa Carr sulle pagine della rivista Slate.

Il Post ha recentemente ripreso l’articolo, ricostruendo il dibattito attorno alla produzioni di farmaci disegnati per aumentare il desiderio sessuale femminile, nato nel 2000 su sollecitazione della sessuologa e ricercatrice femminista statunitense Leonore Tiefer, fondatrice della  New View Campaign ”organizzazione nata per lottare contro la «medicalizzazione del sesso e per opporsi al fatto che le deviazioni rispetto a una presunta norma applicata al desiderio sessuale femminile venissero considerate come questioni mediche che richiedevano una soluzione farmacologica”.

Il nome “Female Viagra” è solo un modo diretto, ma scientificamente poco calzante, per descrivere la flibanserina, un farmaco che agisce in modo affatto diverso dalla famosa pillola blu prodotta dalla Pfizer e che fondamentalmente interessa i neurotrasmettitori della dopamina e della  noradrenalina.

Questa molecole era stata approvata dalla FDA nel 2015 e nel 2019 è arrivato l’ok per la bremelanotide, principio attivo simile alla filibanserina, ma con diverse modalità di assunzione. Per entrambi i farmaci, secondo Teresa carr, non si erano potuti osservare e registrare effetti positivi (o migliori di quelli raccolti tra donne che avevano solo ricevuto un placebo).

Il problema alla base della difficoltà di produrre dei farmaci efficaci per aumentare il desiderio sessuale femminile, risiede fondamentalmente nella difficoltà di definire questo stesso desiderio e nella creazione di modelli che in realtà sono incapaci di descrivere e comprendere i meccanismi sottesi alla capacità di un dona di provare desiderio e avere una vita sessuale soddisfacente: ”Per Adriane Fugh-Berman, medica e professoressa di farmacologia e fisiologia alla Georgetown University di Washington intervistata da Slate, «il modo in cui tentiamo di misurare la disfunzione sessuale è fortemente influenzato dall’industria farmaceutica».”