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Hillman diceva che possiamo conoscere noi stessi solo attraverso un altro, non ci è concesso di riuscirci da soli.

 

La relazione con gli animali ci può aiutare in questa scoperta e, per molte di noi, è stato così. Inizieremo una serie di interviste a donne la cui relazione con gli animali è stata il viatico alla scoperta di sé, da un punto di vista personale e a volte, anche professionale.

 

Venere 50, in collaborazione con la scuola di PTRI, promuove da vent’anni corsi di formazione incentrati sulla relazione con gli animali. Spesso in questi percorsi le protagoniste sono donne, e per molte di loro, da quell’inizio, è partito un viaggio di crescita umana e professionale.

 

Altre donne che intervisteremo, le abbiamo incontrate nei nostri studi professionali, all’interno di percorsi di crescita o di psicoterapia; in tutti i casi sono testimonianze che pensiamo possano essere d’aiuto al fine di  rendere più consapevole il nostro rapporto con gli amici animali.

Oggi vi presentiamo la storia  di Monica Facchini.
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Monica, raccontaci com’è iniziata e come si è sviluppata la tua storia con gli animali

 

La mia storia con gli animali nasce moltissimi anni fa. Sono cresciuta a Frassinoro, un paese dell’Appennino in provincia di Modena. I miei primi approcci con gli animali sono stati un pò forzati dalla situazione familiare: i nonni erano contadini e la gestione degli animali riguardava, giornalmente, l’accudimento di grandi animali come mucche, vitellini, tori. Nonostante si trattasse di animali da allevamento, c’era grande rispetto per loro. Ricordo molto bene i loro nomi e la grande importanza che si dava al pascolo e al loro senso di libertà quotidiana. Mi piaceva, provavo grande attrazione e  mi importava l’odore tipico di stalla che avevo sui capelli la sera. Il giorno dopo andavo a scuola e non ricordo mai, dico mai, di essere stata derisa per questo. Il pomeriggio si portavano a pascolare: A volte è vero, mi mancavano le amiche, altri pomeriggi invece fantasticavo con gli animali della fattoria, inventavo storie e mi piaceva un sacco dormire con i vitellini sulla paglia. Ricordo ancora le sgridate della nonna che non trovandomi si spaventava e mi trovava addormentata vicino a loro. Crescendo poi, per motivi di studio e familiari mi sono distaccata da questo mondo che per molti anni è passato in secondo piano. Trasferendomi in città la vita ha preso altre strade, dentro di me però…qualcosa di molto forte stava maturando.

 

Ci sono stati momenti cruciali della tua vita in cui questa relazione ti ha sostenuto e cosa ti ha insegnato?

 

Nella mia vita ho attraversato situazioni un pò complesse, riuscendo comunque sempre a superarle, ma in una però ho faticato a rialzarmi e il grande lavoro che ho fatto su di me ha forgiato non solo il carattere, ma l’idea che dall’essenziale si può ottenere la felicità. Ho deciso così di prendere il mio primo cagnolino, un levriero whippet di nome Benjamin. E’ stata la scelta pazza più bella della mia vita! Durante una vacanze all’Isola D’Elba, avevo conosciuto una ragazza disabile che amava moltissimo gli animali e e mi aveva parlato  di pet therapy. Si era innamorata del mio cagnolino e mi aveva suggerito  di provare….di tentare…
E’ stato l’incontro, la svolta. Dentro di me qualcosa di importante stava succedendo e mi stava cambiando. Alla fine ho deciso di contattarei il C.A.T Di Campogalliano, un posto magico, meraviglioso, pieno di essenziale e di amore. Quello che cercavo!

Così ho iniziato così il percorso diventando Operatrice di Pet Therapy.
Quindi ciò che gli animali hanno aperto in me è la porta verso la consapevolezza, l’amore per gli altri, il benessere collettivo. La cosa più importante è il rispetto verso se stessi e verso gli altri. Le differenze, quelle sconosciute, che ti portano al giudizio, vanno rispettate e integrate nella società.

 

Non ti è mai successo di essere criticata per la tua relazione con gli animali?

 

Sono stat spesso criticata per il mio rapporto con i miei cani: ora ne ho tre, quindi un numero abbastanza importante. Crescendo con loro ho anche imparato a volermi più bene e a rispettare e difendere le mie idee, pur ascoltando pareri contrari. Loro in questo sono maestri indiscussi!

 

Per molti l’animale è l’esatto opposto dell’umano, per altri invece è l’eco di una similitudine, tu cosa ne pensi?

 

Senza dubbio posso garantire che nel mio caso, i miei cani rappresentano la parte migliore di me. A volte mi ripeto che senza di loro non sarei quella che sono oggi.  Spero sempre e prego perché un domani, dopo il loro passaggio ad altra vita, io possa ancora mostrare questa parte di me. L’uomo spesso non ha il coraggio di ammettere che esistono esseri superiori nel regno animale, che con meno parole potrebbero scrivere i grandi saggi della storia!

 

In base alla tua esperienza cosa consiglieresti a una persona che sta pensando di far entrare nella propria vita un animale?

 

Decidere di aprire la casa ed il cuore ad un animale è un grande gesto di amore. Occorrono però consapevolezza, umiltà, pazienza e infine tanta voglia di mettersi in gioco, per poter cambiare. A volte si scelgono cammini tortuosi per guardare dentro di sé, io ci sono riuscita, con quattro zampe, una coda e tanto amore: buona vita!