Un viaggio intorno al mondo, per raccontare la condizione delle donne a livello globale. Una ricca messe di dati raccolti in oltre 200 infografiche che offrono uno scenario in costante chiaro-scuro, dove le luci cercano di contendere e strappare terreno alle ombre che caratterizzano le vite di miliardi di donne nei cinque continenti.
Si tratta della nuova edizione de ”L’atlante delle donne”, realizzato da Joni Seager, geografa e docente di Global Studies alla Bentley University. Una donna convinta che il femminismo «significa dare alle vite delle donne la stessa attenzione, curiosità e analisi che le vite degli uomini normalmente ricevono». E così ecco, una dopo l’altra, le tappe di questo viaggio organizzato per aree tematiche, utile per comprendere quanto è stato fatto e quanto ancora rimane da fare per garantire alle donne di tutto il mondo pari diritti, opportunità e dignità.
La prima edizione de ”L’atlante delle donne” risale al 1986 e nel frattempo molte cose sono cambiate e altre no. L’autrice di questo complesso lavoro lo mostra misurando come gli stati e le loro leggi trattano e considerano la loro popolazione femminile, come il diritto all’istruzione, negato ancora ad una vasta fetta della popolazione mondiale, sia negato principalmente alle bambine, che rappresentano i due terzi degli analfabeti a livello mondiale.
E se sono gli uomini a dichiarare le guerre, sono le donne ad intervenire per farle cessare, come dimostra la risoluzione 1325, adottata all’unanimità il 31 ottobre 2000 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su donne, pace e sicurezza. Nella risoluzione si sottolinea esplicitamente l’impatto dei conflitti armati sulle donne e sottolinea il contributo femminile per la risoluzione dei conflitti e per la costruzione di una pace durevole.
”L’atlante delle donne” continua a rimanere un libro degli incubi, che a fatica si tramutano in sogni e che con ancora maggiore sforzo e sacrificio riescono a diventare conquiste concrete e tangibili, perché la storia dei successi è breve e scoraggiante, come afferma Joni Seager e dal 1986 ad oggi, a più di trent’anni di distanza dalla sua prima edizione, le pagine di questo libro continuano a grondare discriminazione, ingiustizia e pregiudizio.
”L’atlante delle donne” di Joni Seager, edizioni Addeditore (traduzione di Florencia Di Stefano-Abichain)