Il 2019, per certi versi, è stato l’anno delle ”prime volte’‘. Le prime volte per quanto riguarda la presenza di donne ai vertici di istituzioni politiche, economiche e giuridiche. In Italia e ancor più, nel resto del mondo.
Il gap di genere è ben lungi dall’essere colmato e la strada è ancora lunghissima, ma l’anno che si va a concludere ha mostrato che le donne hanno un peso specifico sempre maggiore nelle nostre società. Anche nella nostra (dove a disparità di genere non scherziamo) abbiamo potuto accogliere segnali di importante discontinuità. La lista delle donne ”al vertice” comprende, tra gli altri, i nomi di Elisabetta Casellati, prima donna Presidentessa del Senato in 71 anni, Marta Cartabia, prima donna Presidentessa della Corte Costituzionale in 71 anni. Gabriella Palmieri, prima donna a capo dell’avvocatura dello Stato in 86 anni e quello di Fabiola Giannotti, prima donna direttrice del Cern in 65 anni, riconfermata per un secondo mandato.
Ma a questi, uscendo dai nostri confini, dobbiamo aggiungere i nomi di Sahle-Work Zewde, prima donna presidente dell’Etiopia in 28 anni, Ursula Von der Leyen, prima presidentessa della commissione europea in 61 anni, Christine Lagarde, prima donna direttrice del Fondo Monetario Internazionale in 74 anni e prima presidentessa della Banca Centrale Europea in 21 anni o più recentemente, quello della finlandese Sanna Marin, la più giovane prima ministra del mondo a capo del primo governo formato sull’alleanza tra 4 partiti con leader donne. Per non citare naturalmente Greta Thunberg, prima bambina a comparire sulla copertina di Time.
Governi, cariche dello Stato, istituzioni bancarie, importanti testate giornalistiche, grandi industrie ed enormi centri di ricerca scientifica….ecco, il 2019, insieme alla terrificante e ordinaria cronaca di violenza sulle donne, è stato anche questo, l’anno in cui i baricentri del potere hanno invece registrato un sensibile e significativo spostamento nella direzione di un maggior coinvolgimento e ancor più importante, di una maggiore presenza delle donne ai vertici delle diverse istituzioni. Come dicevano i francesi: ”ce n’est qu’un début”.