Hillman diceva che possiamo conoscere noi stessi solo attraverso un altro, non ci è concesso di riuscirci da soli.
La relazione con gli animali ci può aiutare in questa scoperta e, per molte di noi, è stato così. Inizieremo una serie di interviste a donne la cui relazione con gli animali è stata il viatico alla scoperta di sé, da un punto di vista personale e a volte, anche professionale.
Venere 50, in collaborazione con la scuola di PTRI, promuove da vent’anni corsi di formazione incentrati sulla relazione con gli animali. Spesso in questi percorsi le protagoniste sono donne, e per molte di loro, da quell’inizio, è partito un viaggio di crescita umana e professionale.
Altre donne che intervisteremo, le abbiamo incontrate nei nostri studi professionali, all’interno di percorsi di crescita o di psicoterapia; in tutti i casi sono testimonianze che pensiamo possano essere d’aiuto al fine di rendere più consapevole il nostro rapporto con gli amici animali.
Oggi vi presentiamo la storia di Simona Aravecchia.
Raccontaci com’è iniziata e come si è sviluppata la tua storia con gli animali.
Fin da bambina ho provato una spontanea attrazione verso gli animali e soprattutto molta tenerezza.
Il mio rapporto con gli animali è iniziato con due coniglietti quando ero piccola. Vi ero molto affezionata, infatti passavo sempre del tempo con loro prima di andare a scuola e non vedevo l’ora di rivederli quando rientravo a casa. Mi piaceva restare semplicemente seduta con loro in braccio, erano momenti di grande quiete e la loro presenza mi trasmetteva molta calma e affetto.
Successivamente è entrata a far parte della mia famiglia di origine Minù, una gatta con la quale si è creata una bella sintonia, ci facevamo infatti molta compagnia perché lei trascorreva molto tempo in camera con me quando studiavo.
Ora vivo insieme a mio marito e alle mie gatte Frida e Marina. Siamo una famiglia, io e mio marito proviamo un affetto smisurato per le nostre compagne di vita che dal primo giorno ci hanno regalato molto più di quanto noi diamo a loro, donandoci pace e spensieratezza.
Ci sono stati momenti cruciali della tua vita in cui questa relazione ti ha sostenuto e cosa ti ha insegnato?
La presenza di un animale in casa è fondamentale per il benessere dei suoi abitanti perché un animale riesce, con la sua sola presenza, a stemperare le tensioni e lo stress della vita quotidiana.
Io e mio marito diciamo sempre che rientrare a casa e fare una coccola alle gatte riesce subito a metterci di buonumore e siamo certi che questo abbia contribuito anche a favorire l’armonia che c’è tra noi.
Non ti è mai successo di essere criticata per la tua relazione con gli animali?
C’è chi ritiene che mi preoccupi troppo per il benessere delle mie gatte, che le consideri come persone invece che come animali, ma onestamente è una critica alla quale non presto attenzione perché per me l’affetto che può legare ad un animale non è secondo a quello che si prova per le persone care, quindi come mi preoccupo per il benessere delle persone a me care, lo stesso faccio nei confronti delle mie gatte. Credo anzi che uno dei problemi della nostra società sia proprio quello di considerare gli esseri umani più importanti rispetto al resto delle creature della terra.
Per molti l’animale è l’esatto opposto dell’umano, per altri invece è l’eco di una similitudine, tu cosa ne pensi?
Per me gli animali sono le uniche creature (anche noi esseri umani siamo animali, anche se ce lo dimentichiamo) veramente pure e innocenti, sono molto diversi dagli esseri umani che sono creature ambigue. Gran parte della fascinazione che provo per loro deriva proprio dal loro essere estremamente spontanei, al contrario degli esseri umani.
In base alla tua esperienza cosa consiglieresti a una persona che sta pensando di far entrare nella propria vita un animale?
Il mio consiglio è quello di pensare all’animale come a una creatura bisognosa di rispetto e cura, che non entra nella nostra vita per soddisfare i nostri bisogni, ma come componente della famiglia alla pari, con esigenze e necessità, come ognuna/o di noi.
Se non si è disposti a costruire una relazione fatta di rispetto e cura per il proprio animale, è meglio non prenderne.
La ricchezza e la gioia che gli animali possono portare nella vita di una persona non sono quantificabili, perché si crea con loro un legame viscerale, fatto di affetto profondissimo. Inoltre un animale porta ad abbassare le proprie difese, ci si riscopre molto più autentici nel rapporto con gli animali rispetto a quanto si riesca ad essere con molte persone.
Non bisogna però pensare agli animali come ad oggetti a nostra disposizione. La nostra società ci ha abituati purtroppo a considerare tutto ciò che ci circonda come strumentale, come mezzo per soddisfare i nostri bisogni, gli animali però non sono “nostri”, se decidiamo di farli entrare a far parte delle nostre vite è giusto prendercene cura rispettando al contempo la loro essenza di creature “altre” da noi.
Penso che imparare a relazionarsi agli animali con vero rispetto delle rispettive unicità sia fondamentale per imparare a relazionarci con vero rispetto nei confronti dei nostri simili e delle rispettive diversità.