Ipazia d’Alessandria
(Alessandria d’Egitto 355 – 415)
Se il cielo stellato potesse parlare racconterebbe la bellezza di questa terra fatta di vento e di mare, di montagne e fiumi e laghi. Parlerebbe di vite che nascono, di animali che popolano ogni angolo e di una natura colorata e spettacolare per ogni forma di biodiversità. Parlerebbe degli uomini e dell’unica vera ambizione: la conoscenza.
Sono nata ad Alessandria d’Egitto nel 355 dove insegno e dove mio padre Teone mi ha iniziata al sapere degli astri, ma anche della matematica e della filosofia. Probabilmente mi conoscete per alcuni scritti tramandati da altre voci, perché della mia non v’è rimasta traccia. Ho ipotizzato il movimento della del globo terrestre, cercando di superare la teoria tolemaica che faceva della Terra il centro dell’universo. Ho inventato l’astrolabio, il planisfero e l’idroscopio, uno strumento con il quale si può misurare il diverso peso specifico dei liquidi.
Ho aderito al movimento neoplatonico con la convinzione che la filosofia sia uno stile di vita, una costante religiosa e disciplinata ricerca della verità. Non voglio discepoli, ma allievi incoraggiati verso un dibattito acuto e curioso. Siamo i testimoni di una cultura millenaria e facciamo tesoro di quanto trascritto dagli antichi pensatori greci, che traduco per divulgarne le scoperte. Custodi del sapere e sperimentatori di ciò che ancora non si conosce. Ecco cosa siamo!
Sono una scienziata e credo nell’osservazione nei fenomeni e nelle relazioni che collegano tutte le cose. Non credo negli dei ma li rispetto come immagini proiettive delle peculiarità umane. Ascolto la saggezza antica volgendo lo sguardo al futuro, perché credo profondamente nella ricerca e nella conoscenza. E credo soprattutto nella diffusione di quest’ ultima, unica strada per oltrepassare l’ottundimento della mente. D’altra parte chi sa non ha paura perché la sete di conoscenza porta a varcare le soglie dei pregiudizi e dei naturali limiti della mente quando non conosce le cose della vita.
Il mio temperamento viene rispettato da quelli che come me vogliono scoprire i misteri dell’universo. Non ho paura di nulla se non dell’ottusità, della fame di potere e del cinismo verso la natura e gli uomini. Sono per la diffusione del sapere e non credo che debbano esistere classi sociali che la posseggano. Ogni uomo o donna vi può accedere con la propria intelligenza perché grazie a questa peculiarità si può essere davvero liberi. Ma la conoscenza fa paura a chi preme per un pensiero conservatore e ha fame di potere. Mi hanno chiesto di convertirmi alla religione cristiana ma io credo solo nella bellezza della vita e per questo ne pago le conseguenze. Ci vuole coraggio per non lasciarsi intimidire dalla prepotenza e dalle minacce di vita. Più volte sono stata avvertita e so che i fanatici cristiani hanno preparato il mio sacrificio. Di me non resterà nulla. Il mio corpo verrà seviziato, torturato e smembrato con una violenza inaudita. Ma nulla potrà mai arrestare la forza delle idee e del pensiero. E fino a quando ci sarà qualcuno mosso da curiosità e spirito libero, il mio sacrificio non sarà stato invano.
Anna Perna: formatrice ad approccio umanistico e Gestalt counselor. Lavora nel campo dell’apprendimento continuo, occupandosi del tema della consapevolezza di sé e delle competenze relazionali. Nel tempo libero è autrice e regista teatrale.