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Hillman diceva che possiamo conoscere noi stessi solo attraverso un altro, non ci è concesso di riuscirci da soli.

 

La relazione con gli animali ci può aiutare in questa scoperta e, per molte di noi, è stato così. Inizieremo una serie di interviste a donne la cui relazione con gli animali è stata il viatico alla scoperta di sé, da un punto di vista personale e a volte, anche professionale.

 

Venere 50, in collaborazione con la scuola di PTRI, promuove da vent’anni corsi di formazione incentrati sulla relazione con gli animali. Spesso in questi percorsi le protagoniste sono donne, e per molte di loro, da quell’inizio, è partito un viaggio di crescita umana e professionale.

 

Altre donne che intervisteremo, le abbiamo incontrate nei nostri studi professionali, all’interno di percorsi di crescita o di psicoterapia; in tutti i casi sono testimonianze che pensiamo possano essere d’aiuto al fine di  rendere più consapevole il nostro rapporto con gli amici animali.

Oggi vi presentiamo la storia  di Margherita Carretti
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Raccontaci com’è iniziata e come si è sviluppata la tua storia con gli animali

 

Penso di non aver mai vissuto momenti della mia vita senza che qualche animale mi fosse accanto. Oltre a cani, gatti, tartarughe e conigli per un periodo, nel cortile di casa mia in pieno centro, hanno vissuto anche quattro anatre regalatemi da mio nonno, con cui ho sempre condiviso questa grande passione. L’animale però che forse più di tutti è entrato prepotentemente nella mia vita, guidandomi anche in scelte importanti, è la mia cavalla Talea che ancora oggi dopo 15 anni è al mio fianco. Non ho mia dubitato del fatto che proprio loro, gli animali e la natura in senso più ampio, diventassero la bussola del mio cammino universitario, professionale e di vita.

 

Dopo una laurea triennale in Scienze Naturali con un progetto di tesi sulla vita cognitiva delle volpi, sono partita per Torino realizzando il mio sogno di diventare etologa, iscrivendomi al corso di laurea specialistica in Evoluzione del comportamento Animale e dell’Uomo. La mia passione per gli animali è sempre stata illimitata tanto che per due anni ho anche prestato servizio di volontariato presso un centro di recupero per animali selvatici, entrando in contatto con ogni specie autoctona o meno del nostro territorio. Dai lupi alle linci, dagli scoiattoli ai caprioli e tantissimi altri, ho imparato così a conoscere e rispettare ancora più profondamente lo spirito innato e selvatico di questi meravigliosi esseri.

 

Parallelamente a questo, nel 2010, ho iniziato a formarmi e a lavorare nell’ambito della Pet Therapy Relazionale Integrata affiancata dai miei compagni vita a 4 zampe Romeo, Olivia e Talea (quest’ultima trasferita in pianta stabile al Centro Armonico Terapeutico, dove tutt’ora vive insieme a due asinelli Tina e Tac) e al pony Vasco. Mi ritengo molto fortunata perché ho il privilegio di vivere e lavorare affiancata dagli animali ogni giorno, animali che insieme a me aiutano le altre persone a stare meglio con sé stessi e con il mondo, grazie al grande beneficio che scaturisce dal condividere momenti di pura relazione con il mondo animale.

 

Ci sono stati momenti cruciali della tua vita in cui questa relazione ti ha sostenuto e cosa ti ha insegnato?

 

Gli animali mi hanno sempre fatto sentire meno sola, la loro costante presenza è stata per me un sostegno immenso. Durante l’adolescenza o in momenti decisionali importanti, mi hanno sempre guidato verso la via giusta per me, facendomi capire, a modo loro, che stavo sbagliando. Talea, la mia cavalla, mi ha accompagnata in un percorso di consapevolezza che mi ha cambiato letteralmente la vita, passando dal mondo agonistico e competitivo dell’equitazione, a quello cooperativo e della relazione di cura che vivo tutt’oggi al centro CAT. Anche i miei cani Romeo ed Olivia sono quotidianamente dei maestri di vita per me, perché mi aiutano a rimanere in ascolto e connessa al mio stato emozionale, a sviluppare nuove conoscenze e a lavorare su me stessa, consapevole del fatto che il mio e loro benessere sono fortemente interconnessi.

 

Non ti è mai successo di essere criticata per la tua relazione con gli animali?

 

Tutta la mia vita è dedicata agli animali, ogni decisione e direzione presa è fortemente influenzata da loro, per cui è inevitabile essere criticati e non capiti. In questi anni ho perso l’amicizia di diverse persone che non hanno capito e condiviso le mie scelte, mi sono sentita incompresa, a volte anche dalla mia stessa famiglia, soprattutto da mio padre che faticava ad accattare una figlia così anticonvenzionale. Però io sono sempre andata dritta per la mia strada perché nel mio cuore sentivo che era la cosa giusta per me. La soddisfazione più grande che ho avuto è stata alla fine il riconoscimento e la comprensione da parte proprio di mio padre, che è riuscito ad andare oltre le convenzioni e a comprendere il valore delle mie scelte e del mio percorso di vita fortemente legato al mondo animale.

 

Per molti l’animale è l’esatto opposto dell’umano, per altri invece è l’eco di una similitudine, tu cosa ne pensi?

 

Vedere l’animale e l’umano come mondi separati da evoluzionista ed etologa mi fa sempre sorridere, dato che siamo a tutti gli effetti anche noi appartenenti visceralmente al mondo animale. Siamo diventati così arroganti da sentirci qualcosa di persino dicotomicamente opposto: l’antropocentrismo, questa visione che vede l’uomo al centro di tutto e superiore a tutti, è la causa principale dell’immenso disastro ecologico che stiamo apportando al nostro pianeta e che ci sta portando sull’orlo della sesta estinzione di massa. Questa separazione tra noi e gli animali, tra noi e l’Altro, tra noi e il diverso trovo che sia l’origine del dilagante odio che pervade la nostra società. Fin quando non riusciremo a vederci parte integrante di tutto l’ecosistema Terra, a riconoscerci all’interno del mondo animale e non parte distinta, senza alcun diritto di supremazia e sfruttamento dell’Altro, il senso di fratellanza, condivisione e rispetto reciproco di cui abbiamo tanto bisogno purtroppo non arriverà. Vedo una piccola speranza di consapevolezza nella convivenza quotidiana con gli animali, che per molte persone rimangono l’unico collegamento con il mondo naturale. Essi hanno la capacità di portare movimento e cambiamento nella nostra vita, se ascoltati sono in grado di farci sentire di nuovo fratelli e figli di Madre Natura.

 

In base alla tua esperienza cosa consiglieresti a una persona che sta pensando di far entrare nella propria vita un animale?

 

Di fronte a questa domanda rispondo sempre che se si è pronti ad aprire la porta al movimento e al cambiamento, non c’è scelta migliore che accogliere un animale nella propria casa. Questo comporta avere consapevolezza del fatto che si sta accogliendo nella propria vita un nuovo membro della famiglia, con i suoi bisogni da soddisfare, con la sua personalità e le sue peculiarità da rispettare e far esprimere. Un animale richiede attenzione e dedizione costante come qualsiasi altro compagno di vita, è strettamente dipendente da noi e dalle nostre scelte, questo inevitabilmente ci carica di responsabilità. Per cui se pensate di essere pronti ad un vero e proprio terremoto emozionale nella vostra vita e pensate di riuscire a fare spazio nel vostro cuore e nella vostra casa per un’anima così grande e ingombrante, un animale è sicuramente già pronto e vi sta aspettando per iniziare insieme questa nuova grande avventura.