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La resilienza è la capacità di assorbire gli urti, di reagire ai traumi, alle delusioni e alle difficoltà della vita, senza piegarsi.
Resilienza non è solo uscire dalle difficoltà, ma farlo crescendo, evolvendosi ed
arricchendosi: una lezione che arriva dalle donne.

 

Questa settimana Paola Vigarani ha incontrato Barbara Brandoli, grafica pubblicitaria e designer di gioielli

 

Barbara in che cosa consiste la tua attuale professione e da quanto tempo la svolgi? 

 

Da quattro anni realizzo gioielli artigianali contemporanei. Taglio il vetro, recupero vecchi pizzi, raccolgo cocci e mattonelle, essicco fiori, cerco piume e ogni cosa che mi inspira da poter racchiudere in un gioiello. La mia curiosità per i colori, le forme e i materiali diversi mi ha portata a scoprire questa nuova passione. Il nome che ho scelto per il mio brand è “Frammenti d’Autore”. Ogni frammento ha la sua storia: un pezzettino di me e delle mie passeggiate in riva al mare o un pezzettino delle persone che mi donano i ricordi più preziosi da trasformare in gioielli. Così ho studiato le tecniche che mi permettessero di trasformare in monili questi piccoli tesori.

 

Non hai sempre svolto questa professione. Cosa facevi e cosa ti ha spinto a questo cambiamento? Che risorse hai messo in cambio per attivare questa trasformazione che non credevi di possedere?

 

Sono una grafica pubblicitaria e designer freelance. Cinque anni fa è finita una relazione difficile. Ho passato un periodo di solitudine nel quale ho dovuto e voluto ripartire da me. Mi sono chiesta chi ero, cosa desideravo e non desideravo dalla vita e da una relazione, cosa mi piaceva fare, dove avrei voluto viaggiare. Incoraggiata ad un’amica ho fatto una lista che conservo ancora in qualche cassetto. Ho scritto pochi punti, erano cose molto semplici, ma non me le concedevo da 5 anni. Ero molto ferita, spaventata e stanca. Ma capivo che l’unico modo per star meglio era quantomeno provarci. Il primo punto della lista era: andare alle terme.

 

Così quell’estate sono partita con un’amica per Ischia, meravigliosa isola termale. Durante una passeggiata sulla spiaggia abbiamo raccolto delle piccole mattonelle colorate. Abbiamo in seguito scoperto che erano state smantellate da piscine degli anni ‘70. Erano state buttate sulla spiaggia durante l’inverno e il mare le aveva levigate. Le abbiamo portate a casa e dopo qualche mese mi è venuta l’idea di fare un gioiello con il mio pezzo preferito. Così ho cominciato a parlarne con qualche amica, sono stata in negozi specializzati per cercare idee su come poterlo realizzare e dopo tre mesi è nato il primo gioiello. Quando le mie amiche e quelle di mia madre lo hanno visto mi hanno chiesto di realizzarne altri, così piano piano ho finito tutti i cocci racconti a Ischia. A quel punto si è risvegliato dentro di me il desiderio, la curiosità, e la ricerca per questa nuova passione. Passavo ore immersa in questo mondo che mi regalava uno stato di pace e gioia.

 

Che valore simbolico attribuisci ai tuoi gioielli e che significato ha questa nuova professione per te stessa?

 

I gioielli mi hanno aiutata a ricostruire ciò che era rotto in me e dato vita ad una nuova stagione. Mi hanno risollevata da un momento difficile donandomi il desiderio di guardare il mondo con occhi di meraviglia. Vederli e saperli indossati nelle persone mi rende davvero felice.

 

Cosa ti aspetti dal tuo futuro in ambito professionale? Cosa suggeriresti a donne che vivono situazioni di disagio per incoraggiarle a reinventarsi come hai saputo fare tu?

 

Non so cosa mi aspetta nel futuro. Il mio desiderio è scoprirlo con l’aspettativa e lo stupore di una bambina e la maturità di una donna che ora sa cosa significa amarsi e proteggere i propri sogni.
Ho cercato la meraviglia in ogni cosa che mi circonda, ho scoperto che anche se la vita non è sempre come immaginiamo, può darti la spinta per ritrovarti e migliorarti.
E quando ci regala nuove opportunità, dobbiamo solo imparare a coglierle.
Il creato è fonte di ispirazione, c’è sempre un nuovo inizio se lasciamo aperto il cuore.