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Hillman diceva che possiamo conoscere noi stessi solo attraverso un altro, non ci è concesso di riuscirci da soli.

 

La relazione con gli animali ci può aiutare in questa scoperta e, per molte di noi, è stato così. Inizieremo una serie di interviste a donne la cui relazione con gli animali è stata il viatico alla scoperta di sé, da un punto di vista personale e a volte, anche professionale.

 

Venere 50, in collaborazione con la scuola di PTRI, promuove da vent’anni corsi di formazione incentrati sulla relazione con gli animali. Spesso in questi percorsi le protagoniste sono donne, e per molte di loro, da quell’inizio, è partito un viaggio di crescita umana e professionale.

 

Altre donne che intervisteremo, le abbiamo incontrate nei nostri studi professionali, all’interno di percorsi di crescita o di psicoterapia; in tutti i casi sono testimonianze che pensiamo possano essere d’aiuto al fine di  rendere più consapevole il nostro rapporto con gli amici animali.

Oggi vi presentiamo la storia  di Alice Fava.
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Raccontaci com’è iniziata e come si è sviluppata la tua storia con gli animali

 

Fin da piccola la mia vita è stata accompagnata da animali, gatti, uccelli, tartarughe ecc.
Con il passare del tempo ho approfondito questo tipo di convivenza e mi sono sempre più resa conto di essere contraria al tenere un animale “ingabbiato” per il nostro piacere, per il nostro egoismo.
Da quel momento ho cercato di mettere in atto una visione maggiormente ampia basata sulla libertà di espressione, sia a livello comunicativo che comportamentale.
Ad oggi ringrazio ogni giorno la vita naturale e animale che ci circonda e mi impegno a gustare i piaceri emozionali che ci regalano.

 

Ci sono stati momenti cruciali della tua vita in cui questa relazione ti ha sostenuto e cosa ti ha insegnato?

 

In particolare, la presenza dei gatti nella nostra casa mi ha fatto capire quanto siano importante lo spirito di adattamento nei confronti di ciò che la vita ci riserva a come sia bene rimanere ancorati al “quì ed ora”, senza proiettarci troppo nel passato e/o futuro.
Sono concetti che spesso, a noi umani, capita di perdere di vista a causa della frenesia che ci circonda e degli standard che siamo proiettati a seguire..

 

Non ti è mai successo di essere criticata per la tua relazione con gli animali?

 

Sì, mi è successo di essere criticata in modo lieve per il mio rapporto con Carlos, il micio che vive in famiglia dall’ ottobre del 2013.
Sinceramente questo tipo di critiche non mi toccano, l’unico modo in cui reagisco è quello di condividere queste esperienze con chi mi sento di poterlo fare. Le altre persone arriveranno a comprendere tutto ciò se e quando saranno pronti.

 

Per molti l’animale è l’esatto opposto dell’umano, per altri invece è l’eco di una similitudine, tu cosa ne pensi?

 

Penso che l’animale sia dentro di noi.
Spesso capita di perdere la nostra parte più primitiva, più bella e semplice finendo per coprirla con finzioni e corazze, ma con la vicinanza di un animale possiamo lavorare e ritrovare questo bellissimo aspetto che ci può aiutare a vivere in modo più trasparente e sereno.

 

In base alla tua esperienza cosa consiglieresti a una persona che sta pensando di far entrare nella propria vita un animale?

 

Così, di pancia, mi verrebbe da dire che l’apertura verso la realtà animale è sempre un bene.
Invece, pensandoci meglio, rispondo che accogliere un animale nella propria quotidianità è un passaggio molto importante che va fatto con rispetto e consapevolezza, sia per il bene dell’animale che per quello proprio.