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Hillman diceva che possiamo conoscere noi stessi solo attraverso un altro, non ci è concesso di riuscirci da soli.

 

La relazione con gli animali ci può aiutare in questa scoperta e, per molte di noi, è stato così. Inizieremo una serie di interviste a donne la cui relazione con gli animali è stata il viatico alla scoperta di sé, da un punto di vista personale e a volte, anche professionale.

 

Venere 50, in collaborazione con la scuola di PTRI, promuove da vent’anni corsi di formazione incentrati sulla relazione con gli animali. Spesso in questi percorsi le protagoniste sono donne, e per molte di loro, da quell’inizio, è partito un viaggio di crescita umana e professionale.

 

Altre donne che intervisteremo, le abbiamo incontrate nei nostri studi professionali, all’interno di percorsi di crescita o di psicoterapia; in tutti i casi sono testimonianze che pensiamo possano essere d’aiuto al fine di  rendere più consapevole il nostro rapporto con gli amici animali.

Oggi vi presentiamo la storia  di Alberta Malpighi, 38 anni, veterinaria.
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Alberta, raccontaci com’è iniziata e come si è sviluppata la tua storia con gli animali

 

Fin da piccola ho provato attrazione e simpatia per il mondo animale e per la natura in generale. Da subito ho sentito un particolare trasporto per i cavalli che nel corso degli anni è cresciuto fino all’ età di 11 anni, quando ho avuto l’autorizzazione dai miei genitori ad iniziare a frequentare una scuola di equitazione. Da allora il mio rapporto con i cavalli si è evoluto ed ha resistito alle sfide del tempo e della vita: dall’infanzia passando attraverso l’ adolescenza, i primi amori, l’università, i viaggi per lavoro, fino ad oggi, che ho 38 anni e ancora i cavalli sono i protagonisti del mio quotidiano anche professionale, essendo io un veterinario specialista in medicina equina.

 

Ci sono stati momenti cruciali della tua vita in cui questa relazione ti ha sostenuto e cosa ti ha insegnato?

 

Amare i cavalli mi ha restituito una direzione quando mi sono sentita persa ed è successo diverse volte nella mia vita. Ad esempio quando è finita la relazione con il mio fidanzato storico a 24 anni, quando ho terminato l’università ed ero così confusa che se mi avessero offerto un lavoro come attrice teatrale avrei potuto dire di sì e cambiare tutto!
Loro, i cavalli, sono sempre stati là davanti a me ad indicarmi un amore da seguire e perseguire; mi hanno sempre tenuta stretta vicino alla terra e al mio sentire, quando il mio radicamento ha vacillato.
I cavalli mi hanno insegnato a riconoscere la verità che ho nel cuore, ad avere il coraggio di portarla fuori davanti agli altri anche quando è difficile, perché il “sistema” parla una lingua più omologata e di convenienza. Lavorare con i cavalli ha reso il mio amore per loro e la conoscenza di me stessa ancora più consistente, perché stargli accanto mentre soffrono e lottare insieme crea una intimità potentissima, capace di farmi diventare ogni volta una persona sempre migliore

 

Non ti è mai successo di essere criticata per la tua relazione con gli animali?

 

Mi sono sentita criticata molte volte sul lavoro, fin dall’inizio quando ero per la formazione in centri veterinari di alto livello anche all’estero e ancora oggi questa cosa accade. Sono stata criticata per eccessiva empatia e mi è stato suggerito di mantenere maggiore freddezza, razionalità e distacco per fare meglio il mio mestiere di medico .
Poi sono stata criticata per il mio interesse verso le medicine non convenzionali e la mia voglia di integrarle alla medicina ufficiale.
In certe occasioni ho sofferto molto per queste critiche, mi sentivo privata del mio diritto di sentire in modo spontaneo. In realtà tali critiche non hanno avuto molto successo! Di fatto, con il passare degli anni e l’ accumulo dell’esperienza ho rafforzato la mia autenticità e oggi sono contenta, dopo 13 anni di professione, di essere diventata addirittura più “tenera”, tanto da piangere con estrema facilità quando qualcosa sul lavoro mi emoziona!
Credo che la spontaneità sia uno straordinario valore in generale e che in ambito medico aiuti ad essere più intuitivi.

 

Per molti l’animale è l’esatto opposto dell’umano, per altri invece è l’eco di una similitudine, tu cosa ne pensi?

 

Penso che su certi piani siamo molto simili, su altri spiccano caratteristiche differenti. La maggior differenza, a mio parere, è sul piano mentale; noi umani tendiamo a rimuginare sulle esperienze, a costruire dietrologie e a presumere. Gli animali hanno una attività mentale legata al qui ed ora, pur avendo anche loro una memoria esperienziale.
Sono simili a noi sul piano emozionale e come accade anche a noi, la loro indole cambia a seconda delle esperienze che vivono. In altre parole, come noi sono condizionabili e possono evolvere attraverso le giuste esperienze o chiudersi e regredire se fanno incontri dannosi per il loro benessere interiore. Un cavallo che viene picchiato, ad esempio, rimane sospettoso e schivo nei confronti dell’uomo fino a che non fa l’ esperienza della dolcezza, attraverso la quale riprende fiducia e si riapre alla relazione con l’uomo.
Penso che attraverso la relazione con gli animali l’uomo non solo si rispecchi ma soprattutto impari. Una relazione consapevole con loro ci spinge davvero a migliorarci .

 

In base alla tua esperienza cosa consiglieresti a una persona che sta pensando di far entrare nella propria vita un animale?

 

Le consiglierei di non imporsi, qualunque animale ci sia dall’altra parte. Di dedicare spazio all’ ascolto, al conoscersi reciproco, senza mettere fretta alla nascita di un vero affiatamento. Con certi soggetti c’è il classico amore a prima vista, l’intesa è immediata e tutto sembra più facile. Con altri emergono attriti e difficoltà, in questo caso il mio consiglio è di non giudicare. Se avete incontrato quell’animale non è a caso, i problemi con cui siete chiamati a confrontarvi sono una preziosa occasione di crescita per entrambi. I legami più forti e preziosi nascono spesso da storie difficili.
Farsi accompagnare da esperti a volte è necessario e in questo caso rivolgetevi a etologi, educatori, veterinari qualificati e di qualità. Ma abbiate anche fiducia nel vostro cuore e nella vostra verità, senza sentirvi da meno solo perché non avete letto tutta l’ enciclopedia degli animali! L’ animale che io ho amato di più al mondo (e amo ancora!) è una cucciola di leone. Non avevo mai visto un leone prima, ma non c’è stato bisogno che nessuno ci insegnasse nulla. La relazione era già tutta lì, dovevamo solo scoprirla assieme, giorno dopo giorno. Così è stato ed ho scoperto un mondo dentro di me che prima di allora non sapevo esistesse.