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Care lettrici, in questi giorni di attesa, con molto tempo a disposizione da trascorrere in casa, Venere 50 vuole dare il suo piccolo contributo per farvi trascorrere qualche ora in luoghi e tempi diversi da quelli che tutte siamo costrette a vivere a causa dell’emergenza. Dunque, ogni mercoledì vi proponiamo la visione di un film, una storia di donne, una piccola fuga fuori dalle mura delle vostre case.

 

Il film che inaugura questo spazio è una deliziosa commedia di Mario Monicelli, con un titolo benaugurante e una storia corale che siamo sicure saprà regalarvi un paio d’ore di evasione. Buona visione e ‘Speriamo che sia femmina”!

 

Declino di una famiglia del latifondo toscano (Grosseto) che gestisce un’azienda agricola e in cui contano (e lavorano) soprattutto le donne. Grande film borghese che arricchisce il povero panorama del cinema italiano degli anni ’80 per il sapiente impasto di toni drammatici, umoristici e grotteschi, la splendida galleria di ritratti femminili, la continua oscillazione tra leggerezza e gravità, il modo con cui – senza forzature ideologiche – sviluppa il discorso sull’assenza, la debolezza, l’egoismo dei maschi. Scritto dal regista con Suso Cecchi D’Amico, Tullio Pinelli, Benvenuti e De Bernardi.
dal dizionario “Il Morandini”