L’animale come co-terapeuta nella Pet Therapy Relazionale Integrata: in questa serie di interviste vi racconteremo le esperienze di co-terapia con gli animali dal punto di vista delle sue e dei suoi utenti e dei loro percorsi, effettuati o tuttora in cammino, all’interno del CAT (Centro Armonico Terapeutico).
L’animale media e facilita la relazione perché è colui che fa evolvere dinamicamente la situazione terapeutica/di cura, aprendo canali comunicativi che possono essere bloccati o semplicemente hanno bisogno di essere allargati e stimolati. A raccontarci queste storie sono i genitori delle ragazze e dei ragazzi ospiti del CAT.
Questa settimana vi presentiamo la storia di Giacomo, attraverso la voce di sua madre e suo padre, Loredana e Angelo (nomi di fantasia su richiesta dei genitori)
Loredana, puoi prima di tutto presentarci Giacomo?
Nostro figlio Giacomo ha 7 anni e ha una diagnosi di autismo, livello 3. Ha un linguaggio molto limitato, usa poche parole solo per esprimere i bisogni primari. E’ un bambino affettuoso, è molto curioso ed attivo, adora stare nella natura e giocare con l’acqua. E’ un bambino alla costante ricerca di stimoli sensoriali.
Come siete arrivate/i a scegliere un percorso in Co-Terapia con l’animale? Quale animale vi ha accompagnato negli incontri?
Noi genitori siamo sempre alla ricerca di nuove esperienze che possano arricchire nostro figlio e pensavamo che la Pet Therapy potesse essere un percorso importante da un punto di vista emotivo. Tuttavia ciò che ci ha spinti a scegliere questo percorso è stato l’improvviso emergere di una paura ingiustificata nei confronti dei cani. Tutto è iniziato con un cucciolo che gli è saltato addosso in maniera giocosa, un episodio in apparenza insignificante ma che su nostro figlio ha scatenato una paura irrazionale, al punto tale da rendere difficili anche le passeggiate per strada. Quando ci imbattevamo in qualche cane al guinzaglio nostro figlio urlava di paura, e poco alla volta questa paura si stava estendendo anche agli altri animali, come gatti e uccelli.
Che tipo di relazione Giacomo ha stretto con gli animali del CAT e come è andato/sta procedendo, a tuo giudizio, questo percorso?
Grazie al percorso presso il CAT nostro figlio ha imparato ad accettare la vicinanza di vari animali, è ancora diffidente, ma ha reazioni molto più contenute e con i cani più piccoli tenta anche un timido approccio. Soprattutto sono riusciti ad evitare che questa paura fosse rivolta anche alle altre tipologie di animali.
Avete animali domestici a casa o che comunque vi capita di frequentare? L’esperienza del CAT ha avuto anche degli effetti sulla relazione che Giacomo ha con loro?
Non abbiamo animali domestici a casa nostra. I nonni hanno un cane molto grande che incute ancora timore in nostro figlio, ma i progressi sono stati enormi. Inizialmente non potevamo neanche più andare a trovare i nonni senza provocare crisi di panico, adesso nostro figlio accetta di avvicinarsi al cane fino alla distanza di un metro. Gradualmente speriamo di poter accorciare sempre di più questa distanza.
Cosa ha rappresentato per te e Giacomo, questa esperienza di intervento con l’animale in Co-Terapia?
Questo percorso è stato fondamentale per sbloccare una situazione di forte disagio che non ci consentiva di vivere serenamente parte della nostra quotidianità, la qualità della vita dopo questo intervento è senza dubbio migliorata sensibilmente. Nostro figlio ha vissuto questo percorso con entusiasmo e trepidazione, un segnale di evidente benessere emotivo.