Hillman diceva che possiamo conoscere noi stessi solo attraverso un altro, non ci è concesso di riuscirci da soli.
La relazione con gli animali ci può aiutare in questa scoperta e, per molte di noi, è stato così. Inizieremo una serie di interviste a donne la cui relazione con gli animali è stata il viatico alla scoperta di sé, da un punto di vista personale e a volte, anche professionale.
Venere 50, in collaborazione con la scuola di PTRI, promuove da vent’anni corsi di formazione incentrati sulla relazione con gli animali. Spesso in questi percorsi le protagoniste sono donne, e per molte di loro, da quell’inizio, è partito un viaggio di crescita umana e professionale.
Altre donne che intervisteremo, le abbiamo incontrate nei nostri studi professionali, all’interno di percorsi di crescita o di psicoterapia; in tutti i casi sono testimonianze che pensiamo possano essere d’aiuto al fine di rendere più consapevole il nostro rapporto con gli amici animali.
Oggi vi presentiamo la storia di Camille Hedan.
Raccontaci com’è iniziata e come si è sviluppata la tua storia con gli animali.
Gli animali sono nella mia vita fin dai miei primi ricordi. Ho sempre cercato la loro presenza e la loro compagnia. Oggi fanno parte della mia vita personale e professionale e li ringrazio per questo!
Ci sono stati momenti cruciali della tua vita in cui questa relazione ti ha sostenuto e cosa ti ha insegnato?
Mi insegnano ogni giorno, per la loro energia vitale, la loro autenticità, il loro modo di vivere nel presente… Spesso, relazionandomi con loro, mi ricordo che la vita è bella e che non ho bisogno di crearmi tutto questo stress intorno. Gli animali che fanno parte della mia famiglia sono dei pilastri della mia crescita personale, mi aiutano a mettermi in discussione e soprattutto ad ascoltare cosa comunica l’altro.
Adoro anche mettermi in gioco e riscoprire il mondo con loro, con i sensi e con il corpo.
Non ti è mai successo di essere criticata per la tua relazione con gli animali?
Certo, ma in generale, penso che le critiche siano sempre presenti. Sta poi a noi fare la differenza tra la critica negativa e il punto di vista costruttivo. Ho riflettuto a lungo e intensamente sul rapporto che voglio avere con gli animali, e non c’è una conclusione finale, penso che restituire sia importante per crescere, ma non quando si tratta solo di critiche.
Per molti l’animale è l’esatto opposto dell’umano, per altri invece è l’eco di una similitudine, tu cosa ne pensi?
Dai miei incontri ed esperienze, penso al nostro mondo come un sistema. Dal simile c’è la differenza. Mi considero come un animale che ha sviluppato delle competenze utili alla sua sopravvivenza, come hanno fatto tutte le specie secondo i loro bisogni. Tutti gli esseri viventi comunicano con il loro ambiente, ognuno a suo modo, e questo mi sembra il punto che permette di parlare di similitudine.
In base alla tua esperienza cosa consiglieresti a una persona che sta pensando di far entrare nella propria vita un animale?
Ogni animale vede il mondo a modo suo. Avere un animale nella propria vita aiuta ad aprirsi al diverso, ad ascoltare l’altro e ad adattarsi, perché loro lo fanno già con noi e ci accolgono per chi siamo senza giudicare! È una ricchezza enorme per vivere e non dimenticare l’autenticità della vita.