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Questa settimana vi proponiamo la prima intervista sul poliamore. Ringraziamo Grinch Ariel Canizal
un amico del CAT di Città del Messico per aver accettato di rispondere alle nostre domande

Raccontaci della tua esperienza poliamorosa, com’è cominciata ?

La mia esperienza con il poliamore è iniziata più o meno dieci anni fa, quando ho conosciuto un ragazzo che da due anni frequentava un altro ragazzo. Questo è stato il mio primo avvicinamento al poliamore. A quel tempo non conoscevo bene cosa significasse far parte di una relazione di quel tipo. La relazione non è andata bene, forse anche per mancanza di informazione, anche da parte del ragazzo stesso.
Nel 2022, insieme al mio compagno di allora, abbiamo deciso di aprire la nostra relazione e quindi ho deciso di approfondire di più l’argomento,  per poter fare funzionare al meglio il rapporto. Sono così entrato in contatto con lo show Gotitas de Poliamor (che in italiano viene tradotto “Gocce di Poliamor) condotto da Jaime Gama, uno psicologo che lavora con relazioni etiche non monogame. Da quel momento, ho cominciato una decostruzione del mio concetto di relazione romantica amorosa. Poi, per via della pandemia, non sono riuscito a mettere in pratica e a vivere una relazione poliamorosa. Quindi ad oggi , posso dire di conoscere molto bene la teoria e aderisco all’idea, ma non sono ancora riuscito a sperimentarla!

Quali tra i concetti del poliamore hai trovato più in sintonia con te?

Tra i concetti che ho imparato e che sono riuscito ad integrare nella mia vita e nei miei rapporti posso citare: la compassione, la compersione, la comunicazione empatica, il consenso informato, l’onestà, la solidarietà, la coerenza, la partecipazione, la responsabilità affettiva, la non monogamia.

Quali principi, se ci sono, trovi invece dissonanti da te?

Nelle relazioni non monogame esiste una tipologia di relazione chiamata ‘gerarchica’, questo comporta il fatto che i membri hanno un’importanza diversa nella dinamica relazionale . Ad esempio nei cosiddetti rapporti a T un partner secondario frequenta una coppia che ha un legame più forte. Io non sono d’accordo con questo tipo di rapporto perché dal mio punto di vista è importante condividere in modo uguale con tutti i partner considerando chiaramente le diversità di ciascuno; non mi piace l’idea che ci sia un partner con ‘meno valore gerarchico’, e quindi partner di serie A e di serie B.

C’è un’idea poliamorosa che troviamo particolarmente interessante, la ‘compersione’, perché ci rimanda a un principio buddhista per noi illuminante, che è la compassione e cioè provare felicità per la gioia dell’altro. Qual è la tua esperienza al riguardo?

A mio avviso è un concetto molto interessante e molto empatico, un sentimento importante da provare verso il partner, che però nella mia esperienza personale non sono mai riuscito a mettere in pratica. La pandemia, come dicevo, ha interrotto la mia sperimentazione poliamaorosa.  Questo non mi ha permesso di gestire la mia gelosia e di integrare la compersione ai miei rapporti.

Un altro punto di vista che ci ha incuriosito, perché un tema spesso trattato nei percorsi di crescita è la non responsabilità della felicità altrui. Tu cosa ne pensi?

La crescita personale di ogni membro della relazione è responsabilità della persona stessa. Tuttavia, esiste un concetto che permette di supportare la crescita della persona con cui condividiamo la nostra relazione, ed è l’idea di responsabilità affettiva. Il fatto che la mia felicità non dipenda dall’altra persona, non vuol dire che le azioni e/o comportamenti dell’altro non abbiano un’influenza su di me. La responsabilità affettiva mi accompagna nell’analisi dei miei sentimenti, azioni e interazioni con l’altra persona. Attraverso la responsabilità affettiva, io divento responsabile delle cose che faccio e di come esse influiscono sull’altra persona.

 

Daniela Grenzi: si laurea prima in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo presso l’Università di Bologna e poi consegue la laurea Specialistica in Psicologia presso l’Università di Padova. Continua gli studi in ambito psicologico specializzandosi in Psicoterapia Analitica ad indirizzo junghiano.