Il tema specifico della violenza nella relazione d’intimità è un fenomeno di intessere consolidato per Venere50.
Sono anni, ormai, che viene studiato in molti ambiti e con diversi approcci, ma per raggiungere una comprensione veramente multidisciplinare di questo fenomeno così complesso, crediamo sia necessario continuare ad analizzarlo attraverso le voci di chi l’ha direttamente subito.
Il problema della violenza maschile contro le donne è un fenomeno trasversale. I dati ci informano che colpisce donne di tutte le estrazioni sociali, professioni, età e nazionalità e ha un impatto negativo su tutti gli aspetti della vita di una donna e spesso, ovviamente, anche dei suoi figli.
Con questa intervista rivolta a donne di diverse età, vogliamo evidenziare e fare emergere le difficoltà e le problematiche che incontrano le vittime all’uscita della violenza portando il focus sulle differenze e le uguaglianze generazionali.
Dopo quanto tempo ti sei resa conto di vivere in una relazione con un partner maltrattante? Quali sono stati i tuoi “campanelli d’allarme”? Quando sei divenuta consapevole che stavi vivendo un disagio a seguito della violenza psicologica subita?
Mi sono resa conto piuttosto in fretta che la persona di cui mi ero innamorata, fin dalle prime fasi della nostra relazione, aveva un modo “singolare” di rapportarsi a me. I “campanelli d’allarme” sono stati sicuramente alcuni episodi in cui mi sono accorta di venire usata, con una totale mancanza di rispetto verso me e i miei sentimenti. Appena siamo andati a vivere insieme, ho provato forte disagio, se non addirittura disperazione. Nei momenti in cui mi ha messo da parte, come un oggetto senza valore, smettendo di parlarmi, guardarmi, ignorandomi del tutto. Venivo maltrattata, ma ancora non lo sapevo…
Spesso il partner normalizza e si legittima la violenza agita, ti è capitato in una fase iniziale di comprendere le sue ragioni e di giustificarlo? Se sì per quali motivi?
Si, l’ho sempre giustificato, soprattutto mi sono data spesso la responsabilità dei suoi comportamenti, pensando che la colpa fosse del tutto mia. Il motivo è che lo amavo davvero molto e poi in seguito sono arrivati i miei figli e questo è stato un motivo determinante.
Quando hai deciso di uscire dalla relazione violenta, hai chiesto sostegno ai tuoi genitori? Come hanno reagito?
Si, ho chiesto aiuto ai miei genitori, e anche a loro devo quello che sono adesso, senza il loro aiuto e la loro comprensione non avrei saputo come fare.
Hai mai subito vittimizzazione secondaria? Se si da chi?
Si certo, purtroppo ho subito vittimizzazione secondaria, da parte di alcuni suoi parenti, da conoscenti in genere, molte donne…
Se avessi avuto più anni di quelli che avevi durante la relazione violenta pensi sarebbe stato più semplice o più complesso uscirne?
Penso che sarebbe stato lo stesso, non credo che l’età possa contare in questi casi. Forse mi sarei rassegnata, avrei aspettato che i miei figli crescessero, e sempre forse, dopo avrei cercato la libertà. Ma è comunque un’altra storia, non la mia…