Il Gruppo donne UILDM promuove una indagine rivolta alle donne con disabilità motoria per raccogliere dati su salute sessuale e condizione femminile
Per le donne con disabilità – soprattutto motorie, e soprattutto non collaboranti – le visite e ai controlli ginecologici (ma non solo) e legati alla salute femminile sono talvolta percorsi ad ostacoli, dovuti ad una lacunosa accessibilità alle strutture preposte, ma anche a una formazione mancante da parte di alcuni professionisti.
La conseguenza è una limitata accessibilità alla cura della salute sessuale, con ricadute sugli aspetti legati alla propria femminilità, ad una eventuale scelta di maternità, e alla propria sessualità in generale.
Su questi argomenti il Gruppo Donne UILDM, dopo circa dieci anni dalla prima indagine, promuove una ricerca per raccogliere dati sulla condizione femminile, in collaborazione con il Gruppo Psicologi. L’indagine, che si svolge con somministrazione di due questionari rivolti a donne con disabilità motoria, vuole indagare il livello di accessibilità ai controlli legati alla salute femminile, approfondendo anche aspetti più allargati legati al rapporto della persona con il proprio corpo, con la propria femminilità, con il corpo dell’altro che si esprime nella sessualità e in percorsi dedicati alla maternità.
Il gruppo di lavoro è composto da donne con disabilità, psicologhe e una dottoranda in Sociologia.
La prima fase della ricerca prevede la somministrazione di due questionari:
– Questionario Sessualità, Maternità, Disabilità: che verrà somministrato alle donne con disabilità motoria e si focalizzerà sull’analisi delle abitudini sanitarie e sulla femminilità nella sua accezione più ampia.
– Questionario di rilevazione Accessibilità dei servizi ostetrico-ginecologici alle donne con disabilità: da distribuire a un campione di strutture ed enti sanitari di diverse città, dislocate al Nord, Centro e Sud Italia.
I dati raccolti serviranno ad avere un quadro della realtà attuale, per capire se si possa delineare una situazione di discriminazione subita dalle donne con disabilità nell’accedere ai servizi sanitari, ed eventualmente denunciare le eventuali lacune riscontrate per consentirne la rimozione. “ Partendo dalle narrazioni e dall’esperienza, vorremmo proporre un’indagine che possa contribuire a una riflessione sulla sessualità in senso lato (accesso alle strutture, sapere medico, comunicazione sul rischio, prevenzione, contraccezione, gestione dei tempi biografici con i tempi sanitari della visita ginecologica-ostetrica, ecc.), sui desideri, proiezioni/immaginari e rinunce alla maternità e il rapporto con il corpo” dichiarano le promotrici nella pagina di presentazione dell’iniziativa.
La compilazione del questionario, aperta fino al 30 settembre 2021, è anonima e richiede circa 20 minuti. Qui il link del questionario su Sessualità, Maternità, Disabilità