Hillman diceva che possiamo conoscere noi stessi solo attraverso un altro, non ci è concesso di riuscirci da soli.
La relazione con gli animali ci può aiutare in questa scoperta e, per molte di noi, è stato così. Inizieremo una serie di interviste a donne la cui relazione con gli animali è stata il viatico alla scoperta di sé, da un punto di vista personale e a volte, anche professionale.
Venere 50, in collaborazione con la scuola di PTRI, promuove da vent’anni corsi di formazione incentrati sulla relazione con gli animali. Spesso in questi percorsi le protagoniste sono donne, e per molte di loro, da quell’inizio, è partito un viaggio di crescita umana e professionale.
Altre donne che intervisteremo, le abbiamo incontrate nei nostri studi professionali, all’interno di percorsi di crescita o di psicoterapia; in tutti i casi sono testimonianze che pensiamo possano essere d’aiuto al fine di rendere più consapevole il nostro rapporto con gli amici animali.
Oggi vi presentiamo la storia di Raffaella Guaitoli
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Raccontaci com’è iniziata e come si è sviluppata la tua storia con gli animali
La mia storia con gli animali inizia da molto piccola: ho sempre sentito dentro di me un legame profondo con gli animali e la natura. Il mio primo fratello di vita è arrivato quando avevo circa otto anni, un gatto bianco di nome Briciola. E’ stata la mia prima convivenza con un animale e mi piaceva molto la sua compagnia, dormirci insieme e occuparmi di lui. Purtroppo la sua vita è stata breve. Per non ferirmi, i miei genitori mi avevano raccontato che si era perso, in realtà ho saputo dopo che era stato investito. Questa cosa mi ha doppiamente ferita. Più avanti ho capito che le loro intenzioni erano buone, ma che ai bambini bisogna sempre dire la verità! Cominciavo sempre di più a capire il grande valore, l’ immenso tesoro che contenevano questi preziosissimi esseri animali che potevano arricchire la mia vita e insegnarmi quelle cose che gli esseri umani faticavano a trasmettermi
Ci sono stati momenti cruciali della tua vita in cui questa relazione ti ha sostenuto e cosa ti ha insegnato?
In tanti momenti, uno di questi è stato il periodo adolescenziale, quando chiesi ai miei genitori di poter avere un cane. Mia mamma amava molto gli animali, era cresciuta in campagna, ma non accettava di avere un cane in casa, per cui ha accolto la mia richiesta a patto che il cane vivesse nell’azienda di famiglia visto che c’era molto spazio esterno. Andai al canile, mi fecero vedere questo cucciolo, un incrocio con uno spinone , me ne innamorai subito e lo portai con me. Lo chiamai Sugar come Zucchero Fornaciari! Là al canile però era rimasta Melissa, la sua mamma ed io andavo a farle visita ogni tanto…era così triste. Insistetti settimane perché potessimo prendere anche lei con noi e i miei per sfinimento accettarono! Quindi andai a prendere anche lei e la portai da Sugar, il ricongiungimento fu molto commovente.
Finalmente Melissa aveva cambiato espressione, da triste e rassegnata la vedevo serena e felice e questo era bellissimo.
L’azienda si trovava in campagna, per cui passavamo pomeriggi a passeggiare e correre per i campi. Sono ricordi indelebili, per noi la gioia era una corsa, una palla, una carezza, rotolarsi insieme nell’erba. La felicità era l’odore dell’uva matura di settembre o in primavera, nei primi soli che ci fanno togliere la giacca eche indicano che le giornate si stanno allungando. In piena adolescenza i miei cani mi hanno decisamente insegnato una cosa molto importante: che la felicità si trova nella semplicità, cosa non facile da insegnare in un periodo di vita così difficile e travagliato!
Questo insegnamento lo porto sempre con me, come i profumi di libertà che assaporavo insieme a loro. Melissa morì all’età di 20 anni e Sugar a 14: furono entrambe scomparse dolorose, ma mi insegnarono i cicli della vita.
Successivamente nel 2000 andai in Puglia in vacanza, purtroppo vi erano molti cani randagi tra i quali un piccolo cucciolo di appena due mesi che spuntò dal nulla tra gli scogli, proprio l’ultimo giorno: non esitai, lo portai con me a casa e pensai a quanto era stato fortunato che lo avessi trovato giusto poche ore prima della partenza. Data la provenienza lo chiamai Mimmo, passammo anni bellissimi insieme e nel frattempo da un giorno all’altro mi ritrovai con 5 gatti; una gatta, penso abbandonata nei pressi della mia abitazione, aveva partorito 4 cuccioli e me li aveva portati. Ho cercato di trovargli un proprietario, ma erano molto selvatici per cui decisi di accoglierli. Temevo che Mimmo, già adulto, non li accettasse, non avevo mai avuto un cane e un gatto insieme ma, a mia sorpresa, si creò invece un rapporto amorevole, fatto di grande affetto e rispetto. Hanno fatto tutto da soli, si sono capiti fin da subito.
Mimmo mi ha insegnato ad accogliere il diverso con reciproco rispetto e che si può sempre trovare un accordo con chi non la pensa proprio come te.
Mi ha insegnato che la vita ti da sempre una seconda opportunità, che i miracoli esistono perché qualcuno per caso era lì, ti ha visto e ti ha portato con sé, mi ha insegnato di cercare sempre di guardare i lati positivi delle persone prima di quelli negativi.
Mimmo morì a 15 anni, purtroppo soffriva molto e lo dovetti sopprimere, cosa che non mi era mai capitata prima. E’ stata molto dura e mi è costato tanto farlo, ma anche lì, nella morte, mi ha insegnato che se ami qualcuno, a volte, per il suo bene lo devi lasciare andare.
Infine è arrivato Dug, il mio attuale cane, gioia ed energia pura! È un cane con un carattere meraviglioso, è davvero un antidepressivo naturale, di una dolcezza unica, con lui è impossibile non sorridere! Nei momenti non facili Dug mi trasmette molta forza e positività grazie alla sua energia contagiosa! Mi insegna a prendere sempre il buono da ogni cosa e che anche nella più brutta c’è del buono, c’è un senso. La sua coda è il mio sorriso e viceversa, siamo molto in sintonia.
La condivisione e l’autentica relazione con tutti i miei animali mi ha sempre sostenuto, insegnato e a volte salvato, per questo ho deciso di intraprendere un percorso formativo e personale per poter donare a me stessa e agli altri, tramite la pet therapy, questo grande beneficio che i nostri amici ci donano ogni giorno. Il loro linguaggio non verbale, la mancanza di giudizio nei nostri confronti, il loro amore immenso che riempie la vita di gioia sono davvero doni preziosi che ci regalano. Gli animali ci fanno conoscere l’amore per noi stessi e per il prossimo.
Non ti è mai successo di essere criticata per la tua relazione con gli animali?
Tantissime volte, questa domanda si collega con la successiva. Io credo che siamo tutti esseri viventi alcuni animali e altri umani che convivono e condividono insieme questa terra, siamo specie diverse, abbiamo qualità diverse e siamo tutti ospiti di questo pianeta. E il pensiero di molti umani è invece considerarsi superiori ad ogni cosa e questa idea è stata oggetto di numerosi dibattiti.
Per molti l’animale è l’esatto opposto dell’umano, per altri invece è l’eco di una similitudine, tu cosa ne pensi?
Credo che umani e animali abbiano tante cose da poter insegnare e donare l’un l’altro, se solo alcuni umani non avessero la presunzione di dominare su ogni cosa.
In base alla tua esperienza cosa consiglieresti a una persona che sta pensando di far entrare nella propria vita un animale?
Avere un animale è una scelta e dev’essere molto responsabile. Bisogna essere sicuri di poter accogliere un grande cambiamento, è un membro in più della famiglia di cui bisogna prendersi cura e ascoltare i suoi bisogni. È una grande responsabilità e bisogna prendere atto che da quel momento la tua vita cambia ma per quanto mi riguarda non esiste una vita senza un animale!