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Oggi il mondo celebra i 50 anni dallo storico allunaggio di Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla superficie del nostro satellite. Un’impresa memorabile, certo, ma Venere 50 vuole ricordare un altro storico evento che si consumò attorno all’orbita terrestre esattamente sei anni e un mese prima.

 

Era il 6 giugno del 1963, quando dal cosmodromo di Bajkonur, nell’attuale Kazakistan, la missione Vostok 6 lanciava nello spazio la prima donna astronauta della storia. L’ennesimo schiaffo che l’Unione Sovietica aveva inflitto agli Stati Uniti, dopo aver conseguito un’altra serie di primati, primo fra tutti, naturalmente, il lancio in orbita del primo essere umano, l’eroe nazionale Yuri Gagarin.

 

Protagonista di questa impresa era una giovane donna di 26 anni, una civile, di professione sarta. Valentina Tereškova ,che insieme ad altre quattro donne, era stata selezionata per essere addestrata in vista della missione Vostok 6. Lei e le altre aspiranti cosmonaute avevano dovuto affrontare una severa selezione, in cui non venivano valutate esclusivamente le attitudini fisiche  e mentali necessarie ad affrontare una prova così impegnativa, ma anche l’affidabilità ideologica e  la piena adesione ai principi del socialismo incarnati dal PCUS e dal suo segretario Nikita Sergeevič Chruščëv.

 

 

Col nome in codice Čajka, “gabbiano”, Valentina si sottopose ad una missione ben più dura e impegnativa di quanto non fosse previsto. Il volo che sarebbe dovuto durare 24 ore, a causa di problemi tecnici (svelati dalla stessa cosmonauta solo 40 anni dopo), si prolungò per ben tre giorni, costringendo la Tereškova a 48 orbite attorno alla Terra. Un imprevisto che la giovane cosmonauta riuscì a superare con coraggio e brillantezza, sopportando mancanza d’aria, freddo, piaghe da decubito e nausea , per atterrare trionfalmente nelle vicinanze di Novosibirsk.

 

 

A differenza di Yuri Gagarin, scomparso prematuramente nel 1968, in un incidente di volo, a bordo di un MIG, Valentina Tereškova, oggi ottanduenne, ha potuto costruire una prestigiosa carriera all’interno dei massimi organismi politici sovietici, trasformandosi da cosmonauta in figura politica di spicco. A lei, nel giorno del ricordo dell’impresa di Armstrong, Aldrin e Glenn, vogliamo riservare un doveroso ricordo per un’impresa che ancora adesso, risulta assolutamente incredibile e stupefacente.